Conviene di più lasciare il TFR in azienda o investirlo in un fondo pensione? Te lo spiego io in modo semplice. 

Mi capita spesso di discutere con amici e colleghi se abbia più senso lasciare il TFR in azienda oppure investirlo in TFR.

Fino al 2021 la risposta poteva essere semplice ma, con il repentino aumento dell’inflazione avuto nel 2022, rispondere a questa domanda è diventato più complesso. La mia opinione è comunque rimasta la stessa perché basata su parametri solidi e suffragata da abbondanti dati sul tema. In questo post voglio fornirti alcuni spunti importanti per aiutarti a ragionare sul tema per capire cosa è meglio fare in base ai tuoi obiettivi personali. 

Che cos’è il TFR (Trattamento di Fine Rapporto)

Facciamo un passo indietro per capire cos’è esattamente il TFR.

Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è una somma di denaro che viene accumulata durante il periodo di lavoro di un dipendente e che viene corrisposta alla fine del rapporto di lavoro.  Rappresenta una sorta di “risparmio pensionistico” per i lavoratori ed è stato ideato inizialmente come strumento da aggiungere alla pensione una volta che si smette di lavorare. Sicuramente questo ragionamento trovava maggior riscontro alcuni anni fa, quando in Italia la prassi era entrare in un’azienda per rimanerci fino alla pensione.

Sebbene i tempi sono cambiati, il TFR è rimasto e va gestito correttamente. Dal mio punto di vista è passato dall’essere “risparmio pensionistico” a un meccanismo per aiutare il dipendente “obbligandolo” a tenere da parte una riserva di denaro potendovi accedere solo a determinate condizioni. Il TFR può essere lasciato in azienda oppure investito (direttamente dal datore di lavoro) in un fondo pensione scelto dal dipendente.

I vantaggi principali di tenere il TFR in azienda sono due: 

  1. Il TFR tenuto in azienda ti viene corrisposto per intero alla fine del rapporto di lavoro. Questo significa che se dovessi cambiare azienda, quella precedente avrebbe l’obbligo di “restituirti” il TFR relativo agli anni di lavoro trascorsi. Naturalmente, anche il TFR è soggetto a tassazione IRPEF, quindi non ti verrebbe corrisposto l’intero importo bensì il valore netto a seconda della tua aliquota. 
  2. Il TFR lasciato in azienda si rivaluta nel tempo. Non lo sapevi? Continua a leggere per scoprire come funziona. 

Come funziona la rivalutazione del TFR tenuto in azienda?

Il TFR lasciato in azienda viene rivalutato ogni anno. Teoricamente, questa rivalutazione è un modo per proteggere il valore del TFR dagli effetti dell’inflazione e garantire una protezione del tuo potere d’acquisto.

La rivalutazione del TFR lasciato in azienda avviene attraverso il coefficiente di rivalutazione. Non è altro che una percentuale applicata annualmente al TFR (a esclusione delle quote maturate nell’anno stesso) attraverso cui il TFR aumenta nel tempo. Questo coefficiente di rivalutazione ha due componenti fondamentali: 

  1. Tasso fisso di rivalutazione: Si tratta di una percentuale fissa, pari al 1,5% che viene applicata annualmente al TFR.
  2. Tasso variabile di rivalutazione: è la parte variabile e corrisponde al 75% della variazione dell’Indice ISTAT FOI di dicembre dell’anno di riferimento rispetto all’anno precedente. 

Il coefficiente di rivalutazione totale è dato dalla somma della parte fissa più quella variabile. Vediamo un esempio per capire meglio. 

Esempio: come si è rivalutato il TFR nel 2022

l’indice ISTAT FOI di dicembre 2022 è aumentato dell’11,3% rispetto a dicembre del 2021. Il tasso variabile di rivalutazione in questo caso è pari a 75% * 11,3% = 8,5%. Poiché la componente fissa è sempre pari all’1,5%, il coefficiente di rivalutazione complessivo nel 2022 è stato pari al 10%.

Attenzione, la rivalutazione del TFR è soggetta a tassazione specifica pari al 17% della rivalutazione (prima del 2015 era del 11%). Al netto della tassazione, il coefficiente di rivalutazione totale netto sarà pari all’8,3%

Nell’esempio precedente abbiamo visto che nel 2022 il TFR ha goduto di un ottimo rendimento che supera nettamente i guadagni medi di chi ha scelto i fondi pensione. Per questi il 2022 è stato un anno negativo perché hanno incassato una perdita. Ma allora che senso ha destinare il proprio TFR in un fondo pensione? Posso confermarti che ha molto senso. Continua a leggere per scoprire perché. 

Scelta del TFR: perché dovrei tenerlo in un fondo pensione?

E’ vero, nel 2022 chi ha tenuto il proprio TFR in azienda ha avuto un rendimento (o rivalutazione) complessivo enormemente superiore rispetto a chi ha optato per i fondi pensione. A questo punto potresti legittimamente chiederti che senso abbia destinare i tuoi soldi a un fondo pensione.

La risposta è che destinare il TFR a un fondo pensione è quasi sempre più conveniente quando coesistono questi due presupposti fondamentali: che si investa con un orizzonte temporale medio-lungo e si scelgano delle asset class adeguate.

Presupposto #1: investire con un orizzonte temporale medio-lungo 

La ragione sta nel fatto che la rivalutazione del TFR ha una componente fissa piuttosto bassa (pari all’1,5% come visto sopra). Il “grosso” della rivalutazione è generato dalla parte variabile che a sua volta dipende da un indice ISTAT legato all’aumento dei prezzi. In altre parole stiamo parlando d’inflazione

In questo senso, il 2022 è stato un anno particolare in quanto caratterizzato da un enorme aumento dei prezzi. Quando si parla di TFR, si dovrebbe avere in mente un orizzonte temporale piuttosto lungo, nettamente più lungo di un anno specifico. Sarebbe pertanto sbagliato prendere in considerazione esclusivamente il 2022 perchè ci fornirebbe una visione troppo parziale. Per questo motivo la cosa giusta da fare è comparare rendimento medio del TFR lasciato in azienda e quello del TFR investito in fondi pensione usando un arco temporale più lungo.

Presupposto #2: scegliere un’asset allocation corretta

Destinare il proprio TFR a un fondo pensione vuol dire anche scegliere il fondo giusto in base alla linea d’investimento proposta. Esistono fondi pensione che privilegiano la “protezione” dei soldi garantiti proprio dal fondo stesso ma che, allo stesso tempo, offre rendimenti estremamente bassi e non in grado di contrastare l’inflazione. Dalla parte opposta vi sono i fondi più aggressivi che destinano la quasi totalità dei fondi alla componente azionaria e che, quindi, sono soggetti a grande volatilità.

A meno che tu non sia vicino/a alla pensione, il tuo orizzonte temporale d’investimento dovrebbe essere sempre calibrato sul medio lungo termine (oltre 10 anni). Di conseguenza anche l’asset allocation che sceglierai dovrebbe essere adeguata a tale orizzonte temporale. Quando parliamo di orizzonti lunghi, non è consigliabile destinare i propri fondi a gestioni d’investimento troppo conservative come possono essere i fondi garantiti o quelli obbligazionari. Si tratta di strumenti pensati per obiettivi diversi

Il discorso cambia radicalmente per chi è vicino alla pensione o ha pianificato di dover spendere il proprio TFR entro breve. In questo caso il ragionamento da fare è diverso e deve privilegiare la “protezione dei soldi dalla volatilità dei mercati scegliendo gestioni più cautelative. Tuttavia se non fossi vicino alla pensione ma volessi comunque spendere il tuo TFR, ti suggerirei di avere almeno un fondo di emergenza.

TFR in azienda
Fonte: Il Sole 24 Ore

La tabella mette in relazione il rendimento netto del TFR lasciato in azienda con quello dei fondi pensione su più archi temporali e diverse tipologie di gestione. Come puoi vedere, il TFR lasciato in azienda (colonna “TFR netto”) ha chiaramente la meglio su orizzonti temporali più brevi (fino a cinque anni) e asset allocation conservative. Tuttavia i rendimenti dei fondi pensione sono sempre superiori su orizzonti temporali più lunghi e gestioni d’investimento più ambiziose

Tieni presente che il rendimento è solo uno dei vantaggi d’investire il TFR in un fondo pensione. Continua a leggere per scoprirne altri.

Altri vantaggi del destinare il TFR verso un fondo pensione 

  • Sicurezza: I fondi pensione sono soggetti a controlli rigorosi e a regolamentazioni stringenti per garantire la sicurezza dei fondi degli aderenti. Anche se il TFR tenuto in azienda è garantito dall’INPS, un’azienda in difficoltà economica o mal amministrata potrebbe non essere in grado di ridarti il TFR. In questo caso probabilmente non perderai i tuoi soldi ma potresti rischiare di riceverli dopo molto tempo e sostenendo ingenti spese legali.
  • Minore tassazione: Investire il TFR in un fondo pensione permette di godere di una minore tassazione nel momento in cui riprenderai i tuoi soldi.

Se ti interessa saperne di più sui vantaggi del fondo pensione, ti consiglio di leggere questo post in cui te lo spiego bene. 

Domande per i lettori: TFR in azienda o fondo pensione?

Dove hai deciso di tenere il tuo TFR: lasciarlo in azienda oppure destinarlo a un fondo pensione? Cosa ti ha spinto a fare quella scelta? Nel caso tornassi indietro la ripeteresti oppure ne faresti una diversa? Pensi che si dovrebbero valutare altri fattori oltre all’orizzonte temporale e la linea d’investimento nel prendere questa decisione?

Mi farebbe molto piacere avere la tua opinione. Scrivimi a info@felicitafinanziaria.it o mandami un messaggio per dirmi cosa ne pensi!

Gestisci meglio i soldi per migliorare la tua vita

Iscriviti alla newsletter per restare aggiornato sui nuovi post, risorse gratuite e contenuti esclusivi


SOLDI GRATIS! 🙂

Ti consiglio alcuni ottimi servizi che uso tutti i giorni per generare soldi gratis:

American Express Blu: ottieni il 5% di cashback sugli acquisti per i primi 6 mesi, poi l'1% per sempre. Io la uso per tutti i miei acquisti!

Degiro: il miglior broker online con le commissioni più basse del mercato. Usa questo link per ottenere un bonus di 100€.

Conto corrente BBVA: l'unica banca che offre il cashback dell'1% sugli acquisti (ed è gratuita). Usa il codice 77660041871247 all'attivazione per ricevere 20€ dopo il tuo primo acquisto. Se fai una domiciliazione (ad esempio: bollette) ne ricevi altri 20€.

NeN: il miglior fornitore energetico sul mercato, e anche il più conveniente. Ricevi 48€ per ogni fornitura attivata!


Se ti piace, condividilo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *