Come capire se l’asset allocation che hai scelto è quella giusta per te

Leggendo il libro I Bogleheads: Guida per investire mi sono imbattuto in un aspetto su cui ognuno di noi dovrebbe riflettere prima di fare qualsiasi scelta di investimento. Si tratta della tolleranza al rischio e, in particolare, il bias cognitivo tale per cui inavvertitamente percepiamo il “dolore” di una perdita molto più intensamente rispetto alla gioia di un guadagno di pari entità.

Durante la lettura, due domande mi sorgevano spontanee:

  1. Esiste un metodo più efficace rispetto al classico questionario MIFID per conoscere meglio la nostra tolleranza del rischio?
  2. Come fa una persona a capire se ha adottato/sta adottando la giusta asset allocation per i propri investimenti?

In questo post voglio fornirti alcuni consigli utili per capire se la tua scelta in termini di asset allocation è la più corretta per te. Non affronterò il tema da un punto di vista tecnico con uno dei miei soliti “spiegoni”, bensì ti fornirò alcuni spunti di riflessione di alto livello. L’obiettivo è darti qualche consiglio per “fiutare”eventuali discrepanze tra quello che desideri ottenere dai tuoi investimenti e le azioni che hai messo in atto.

Definire un asset allocation adeguata è più complesso di quanto sembri

Definire un asset allocation significa creare la tua strategia d’investimento. Come molti temi che riguardano l’investimento individuale, non si tratta di una scienza esatta. Non esiste una formula matematica che permette di definire la miglior asset allocation per te.

Il motivo principale sta nel fatto che la strategia di investimento deve necessariamente prendere in considerazione alcuni fattori individuali tra cui l’orizzonte temporale e il profilo di rischio dell’investitore.

Il primo riguarda la compatibilità delle tue scelte di investimento con i tuoi obiettivi nel tempo. Alcuni asset sono più adatti ad orizzonti temporali medio-lunghi mentre altri sono indicati quando l’obiettivo temporale è più vicino. Ti faccio un esempio:

Esempio

Immagina di aver già pianificato di sposarti tra 3 anni e di aver già accumulato i fondi necessari a pagare questa spesa. Trattandosi di un costo certo con una data definita e “vicina” nel tempo, sarebbe errato investire questi soldi in asset class che presentano notevole volatilità (come ad esempio le azioni). Il tuo obiettivo non dovrebbe essere di guadagnare attraverso l’investimento di questa somma, ma di proteggerli preservandone il potere d’acquisto nel tempo.

Il secondo punto è il più “spinoso” e, dal mio punto di vista, quello a cui rivolgere maggior attenzione. Un individuo è più propenso al rischio se è disposto/a ad accettare una volatilità più alta in cambio di maggiori potenziali guadagni. Si tratta della componente meno oggettiva e quantificabile di una strategia di investimento individuale. E’ proprio questo il motivo per cui definire la propria asset allocation è tutt’altro che semplice.

Quando puoi ritenere la tua asset allocation quella giusta per te?

Puoi affermare di aver scelto la giusta strategia di investimento quando hai scelto correttamente il tuo orizzonte individuale e hai calibrato le scelte di investimento al tuo profilo di rischio. In altre parole, hai fatto la scelta giusta quando i tuoi investimenti ti fanno stare tranquilla/o.

Come evidenziato precedentemente, gran parte degli investitori comuni può soddisfare appieno i propri obiettivi investendo esclusivamente in due asset class: azioni e obbligazioni. Le prime sono responsabili della crescita del valore degli investimenti, a patto che si prendano in esame orizzonti temporali medio-lunghi (dai 10 anni in su). Grazie alla loro minor volatilità, invece, le obbligazioni vengono tipicamente utilizzate per conferire maggior “stabilità” al portafoglio.

Questo grafico rende bene l’idea. Le performance di queste due asset class sono analizzate prendendo in considerazione i dati storici dal 1926. Come spesso accade quando si parla di investimento, il mercato di riferimento è quello statunitense.

asset allocation dati storici

Fonte: Visual Capitalist

Nel lungo periodo sia azioni che obbligazioni generano rendimenti positivi. Tuttavia, le prime generano rendimenti mediamente superiori rispetto alle obbligazioni. Difatti, un portafoglio contenente solo azioni avrebbe generato un guadagno medio annuo del 10,3% rispetto al 5,3% di uno puramente obbligazionario.

L’altra faccia della medaglia riguarda la volatilità di queste due asset class. Un portafoglio di sole obbligazioni ha una volatilità ben più bassa (-8,1% nell’anno peggiore) rispetto ad uno puramente azionario (-43,1%). La probabilità di subire una perdita investendo in azioni su un orizzonte temporale ristretto è più alta. Ecco che le obbligazioni fungono da “stabilizzatore” di portafoglio, aiutando ad attutire le oscillazioni provocate dalla componente azionaria (vedremo meglio questo aspetto nel prossimo paragrafo).

L’asset allocation più adeguata per un portafoglio di investimenti è costituita dal giusto mix di azioni e obbligazioni relativamente al proprio orizzonte temporale e profilo di rischio.

Venderai durante il prossimo mercato ribassista?

Abbiamo detto che la migliore asset allocation è quella che ti fornisce serenità. In altre parole, si tratta della strategia di investimento che ti permette di non preoccuparti qualora si verificassero eventuali perdite causate da un mercato ribassista. In passato abbiamo assistito a numerosi “mercati orso”, alcuni caratterizzati da notevoli ribassi del valore degli investimenti, anche per periodi molto prolungati. Di seguito una rappresentazione grafica per rendere meglio l’idea.

asset allocation mercati orso

L’esempio più vicino a noi è la crisi finanziaria del 2008, durante il quale sia il mercato azionario USA che quello mondiale sono arrivati a perdere la metà del proprio valore. Ma ci sono episodi che hanno causato perdite di entità superiore.

Nessuno può prevedere il futuro, ma di una cosa sono assolutamente certo: nell’arco della mia vita da investitore mi troverò a dover affrontare almeno un evento catastrofico come quelli rappresentati nel grafico. Se pensi che ciò non valga anche per te, sappi che ti stai illudendo.

Sperimenterai anche tu uno o più periodi in cui il rendimento del tuo portafoglio avrà il segno meno davanti, sarà colorato di rosso ed il numero ti farà sobbalzare dalla sedia. In TV ascolterai solo notizie negative sui mercati che continueranno a perdere quota. Tutti gli opinionisti diranno che si tratta di una crisi senza precedenti e di cui non se ne può prevedere la durata. Tuo marito/moglie ti chiederà se abbia senso continuare a rischiare i soldi guadagnati con tanta fatica e investiti per il futuro della famiglia. I tuoi genitori e amici ti insulteranno per avergli suggerito di investire i propri soldi anziché tenerli al sicuro in banca come facevano prima.

Ci sarà un momento in cui anche tu ti domanderai quale sia l’opzione migliore per andare avanti. Ti chiederai se abbia ancora senso continuare oppure fermare l’emorragia e vendere. Cosa farai in quell’occasione?

Prevarrà il tuo sangue freddo permettendoti di rimanere investito/a non sapendo per quanto tempo ancora dovrai subire ingenti perdite? Oppure soccomberai alla paura (e alla pressione) vendendo al ribasso?

Questo è ciò che conta per la tua strategia di investimento

Rispondere a queste domande è essenziale per capire qual’è la miglior asset allocation per te. E tu sei l’unico/a che può rispondere. Nessun altro può farlo per te.

Situazioni come quelle descritte sopra sono il più importante banco di prova per chi sceglie di investire. Molti di noi pensano di avere un’alta propensione al rischio giustificata principalmente dalla sete di guadagno. Ma la realtà è spesso lontana dalla teoria e finisce per sorprenderci come un’improvvisa doccia fredda.

Se avessi anche il minimo dubbio di poter mantenere la rotta durante un mercato ribassista di grande portata, ti consiglio di non scegliere mai un portafoglio contenente solo azioni. Sebbene sia ampiamente dimostrato che nel lungo periodo i rendimenti medi sono sempre positivi, la loro volatilità è notevole nel breve. Ciò potrebbe voler dire sopportare anche due, tre o più anni di continui ribassi. Se le perdite ti generano ansia, potrebbe sembrarti un’eternità. In questo caso, meglio ridurre la componente azionaria in favore di quella obbligazionaria sin da subito.

Al contrario, se già sai che, nonostante le forti oscillazioni, nel lungo periodo la probabilità di guadagno attraverso le azioni è nettamente a tuo favore, se hai già affrontato un mercato ribassista senza esser preso/a dal panico, allora puoi considerarti veramente consapevole dei rischi e delle opportunità che ne derivano. Se si tratta di soldi che investi su un orizzonte di oltre 10 anni, più è alta la componente azionaria più sarai soddisfatto/a dei risultati del tuo portafoglio.

Domande

Hai mai affrontato un mercato ribassista in cui le performance del tuo portafoglio hanno subito forti perdite? Quali sono le asset class che preferisci per il tuo portafoglio d’investimento? Investi sempre negli stessi asset oppure cambi la tua strategia con l’avanzare dell’età?

Esistono diverse tipologie di asset allocation, ma le principali sono le seguenti:

  1. Asset allocation strategica: si basa sulla scelta di una combinazione di asset che mira a massimizzare i rendimenti nel lungo periodo, tenendo conto del livello di rischio che si è disposti a sopportare. Questa strategia prevede una pianificazione a lungo termine e gli investimenti vengono regolati solo occasionalmente.
  2. Asset allocation tattica: prevede una modifica più frequente delle scelte di investimento sulla base dell’evoluzione del mercato e delle condizioni economiche. In questa strategia si cerca di ottenere il massimo rendimento possibile a breve termine, ma con una maggiore esposizione al rischio.
  3. Asset allocation dinamica: una combinazione tra le precedenti, prevede un’allocazione strategica di base che viene modificata in modo tattico sulla base delle variazioni del mercato.
  4. Asset allocation basata sull’età: prevede una diversificazione degli investimenti in base all’età dell’investitore. In genere, i giovani investono maggiormente in asset ad alto rischio ma con un potenziale di guadagno più elevato, mentre gli anziani tendono a privilegiare asset più stabili e sicuri.
  5. Asset allocation basata sull’obiettivo: si basa sul raggiungimento di un obiettivo specifico, come ad esempio la creazione di un fondo pensionistico o la realizzazione di un investimento a breve termine. In base all’obiettivo, si sceglie l’allocazione più adeguata.

L’asset allocation può essere diversa in base agli obiettivi e alle preferenze di ogni investitore. In generale, una buona asset allocation dovrebbe essere basata su una combinazione di asset che garantisce un equilibrio tra il rendimento atteso e il rischio che si è disposti a sopportare.

Una tipica asset allocation potrebbe prevedere una suddivisione del portafoglio in diverse classi di asset, come ad esempio:

  • Azioni: rappresentano una quota di proprietà di una società e offrono un potenziale di guadagno più elevato, ma anche un maggiore rischio.
  • Obbligazioni: sono prestiti concessi a società o governi e garantiscono un flusso di reddito regolare e un rischio inferiore rispetto alle azioni.
  • Materie prime: includono materie prime come oro, petrolio o grano, e possono offrire una diversificazione del portafoglio e un potenziale di guadagno in un’ottica di protezione dall’inflazione.
  • Immobili: investimenti in proprietà immobiliari come case, uffici o negozi, offrono flussi di reddito regolari attraverso l’affitto e un potenziale di apprezzamento del valore a lungo termine.

L’allocazione specifica dipenderà dalla situazione finanziaria e dagli obiettivi dell’investitore. Ad esempio, un investitore giovane e con un orizzonte temporale lungo potrebbe optare per una maggiore esposizione alle azioni, mentre un investitore anziano e con un orizzonte temporale più breve potrebbe preferire una maggiore esposizione alle obbligazioni o agli investimenti immobiliari. È importante tenere presente che l’asset allocation deve essere regolarmente rivista e adattata alle condizioni di mercato e alle necessità dell’investitore.

L’asset class (o classe di asset) è un insieme di investimenti con caratteristiche simili in termini di rischio, rendimento e liquidità. Oltre alle principali classi di asset descritte nel punto precedente abbiamo anche:

  • Monete e valute: includono investimenti in valute estere o nell’acquisto di oro o argento come forma di investimento.
  • Cash o liquidità: rappresenta la quota di investimenti che è immediatamente disponibile per essere convertita in contanti.
  • Alternative investment: includono investimenti in hedge fund, private equity, venture capital, opzioni, futures e altri strumenti finanziari non tradizionali.

L’allocazione di un portafoglio in diverse classi di asset è un’importante strategia di gestione del rischio e di diversificazione. L’obiettivo è quello di bilanciare il potenziale di guadagno con il rischio, cercando di ridurre la volatilità complessiva del portafoglio e garantendo un flusso di reddito regolare e costante nel tempo.

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