Fondo pensione: analizziamo vantaggi e svantaggi per capire a chi conviene di più

Il fondo pensione conviene? Personalmente mi trovo molto spesso a parlare di questo argomento soprattutto in merito a quali sono i vantaggi e per chi è più indicato. In questo articolo ho voluto provare ad analizzare proprio questi temi per aiutarti a dare una risposta.

Ma è importante sottolineare una cosa: se sei qui ti stai sicuramente chiedendo se ha senso o meno avere una pensione integrativa e questo denota la tua lungimiranza. Cerchiamo ora di approfondire.

Cos’è un fondo pensione?

I fondi pensione sono delle forme di previdenza integrativa o complementare. In altre parole sono degli strumenti che permettono di aumentare la rendita che si riceve una volta arrivati alla pensione.

I fondi pensione possono essere di tre tipi:

  • Fondi pensione aperti: si tratta di fondi a cui può accedere chiunque senza limitazioni
  • Fondi pensione chiusi: a differenza dei primi, sono riservati solo ad alcune categorie di lavoratori (ad esempio, per i lavoratori dipendenti appartenenti ad un certo CCNL, oppure alcune categorie di dipendenti pubblici, etc.).
  • Piani Individuali Pensionistici (o più comunemente PiP): prodotti assicurativi, ovvero polizze assicurative sulla vita. Si tratta quindi di prodotti emessi da società assicurative ma che hanno finalità molto simili a quelle dei fondi pensione. In alcuni casi possono avere dei costi superiori alle aspettative, quindi bisogna fare attenzione.

A cosa serve un fondo pensione?

Alcuni anni fa il nostro sistema pensionistico ha subito delle riforme importanti per far quadrare il bilancio dello Stato. In particolare, siamo passati dal sistema retributivo, dove la pensione si calcolava in base all’ultimo stipendio percepito, al sistema contributivo che, invece, si basa su quanti contributi hai versato negli anni lavorativi.

Sono soggette al sistema contributivo la maggior parte delle persone che, come me, hanno cominciato a lavorare dopo il 1995. Il problema sta nel fatto che il tasso di sostituzione, ovvero a quanto ammonterebbe l’assegno pensionistico come percentuale dell’ultimo stipendio, si abbassa notevolmente per chi ha cominciato a lavorare con il sistema contributivo. Prova a fare una simulazione per capire a quanto ammonta la pensione che percepirai rispetto al tuo ultimo stipendio. Puoi farne una veloce qui oppure quella ufficiale direttamente dal sito dell’INPS. Nella maggior parte dei casi, questa percentuale oscillerà tra il 70% e il 50% a seconda del reddito (viene penalizzato chi guadagna di più).

Il mio tasso di sostituzione, ad esempio, sarà del 60% rispetto al mio ultimo stipendio. Ovviamente si tratta di stime ma è importante capire che, se ti affiderai esclusivamente alla previdenza sociale dello Stato, difficilmente potrai contare sulle stesse risorse finanziarie che avevi mentre lavoravi. È qui che si capisce l’importanza del fondo pensione: quella di creare un “patrimonio” aggiuntivo che vada ad integrare l’assegno pensionistico.

In poche parole, quando scegli di aderire a un fondo pensione vuol dire che investirai il tuo TFR nel fondo e, se lo vorrai, potrai fare dei contributi volontari aggiuntivi per aumentare ulteriormente la tua pensione complementare.

In cosa investe un fondo pensione?

I fondi pensione sono molto simili a fondi di investimento, quindi, possono avere diverse linee di gestione che possono variare in base al tuo profilo di rischio. Di solito questi fondi investono in strumenti finanziari come quote di fondi di investimento oppure Exchange Traded Funds (comunemente detti ETF) che molto spesso hanno al loro interno titoli azionari, obbligazioni ma anche materie prime, real-estate, etc.

La linea di investimento che si sceglie può essere conservativa, ovvero con l’obiettivo di garantire il capitale, oppure moderata, bilanciata o addirittura aggressiva. Il mix degli asset class citate sopra varierà in base alla tua linea d’investimento che sarà strettamente relazionata al tuo profilo di rischio individuale. Per fare un esempio, una linea di gestione aggressiva avrà come focus principale i titoli azionari e poche obbligazioni mentre vale il contrario per una linea di gestione conservativa o moderata in cui saranno le obbligazioni, e in particolare i titoli di stato, a fare da padroni. 

Quali sono i vantaggi e svantaggi dei fondi pensionistici?

In questo post voglio spiegarti quali sono i pro e contro con l’obiettivo di aiutarti a capire se un fondo pensione conviene o meno. Vediamoli di seguito:

Vantaggi dei fondi pensione

1) Tassazione agevolata del TFR

Destinando il tuo TFR al fondo pensione, godrai di una tassazione molto agevolata. Quando non aderisci a un fondo pensione, infatti, il tuo TFR rimane presso l’azienda per cui lavori e ti viene corrisposto solo in caso di licenziamento o se cambi azienda. In questi casi, il TFR viene tassato utilizzando la tua aliquota IRPEF media che può oscillare dal 23% a oltre il 40% per chi ha redditi alti. Se scegliessi di destinare il tuo TFR in un fondo pensione, invece, beneficeresti di una tassazione molto più bassa che partirebbe dal 15%.

Se contribuissi alla previdenza complementare per più di 15 anni, godresti di un’ulteriore riduzione pari al 0,3% per ogni anno successivo al quindicesimo. Il massimo sconto che potresti ottenere è del 6% che, quindi, ti permetterebbe di ridurre quel 15% fino al 9%.  Uno sconto importante rispetto alle aliquote IRPEF classiche!

2) In alcuni casi il tuo TFR è più al sicuro in un fondo

Anche se la legge impone a tutte le aziende di accantonare il TFR per i dipendenti che hanno scelto di mantenerlo in azienda, questo potrebbe non accadere. Lasciando il tuo TFR in azienda, infatti, ti metti nelle mani di chi la possiede e gestisce. Ci sono dei casi in cui potrebbe esser meglio non fidarsi: ad esempio se sai che l’azienda per cui lavori è in difficoltà economiche e/o rischia il fallimento. Se scegliessi di versare il tuo TFR ad un fondo, invece, il datore di lavoro sarebbe costretto a versarlo trimestralmente al fondo e, in alcuni casi, il fondo garantirebbe il tuo TFR anche se la tua azienda non fosse in grado di versarlo.

3) Deducibilità fiscale dei contributi volontari aggiuntivi al TFR

Oltre ai vantaggi fiscali sul TFR, puoi ulteriormente abbassare le tue tasse attraverso dei contributi facoltativi al fondo pensione. Il funzionamento è semplice: se versi nel fondo pensione complementare dei soldi in più, puoi dedurre l’importo versato ogni anno dalla tua base imponibile per un ammontare massimo pari a 5.165€ all’anno. Quindi, se hai un reddito lordo annuale di 60.000 euro, normalmente la tua IRPEF viene calcolata sull’intero reddito e ammonterebbe a circa 18.700 euro.

Se, invece, versassi 5.165 euro all’anno nel tuo fondo previdenziale, la stessa IRPEF verrebbe calcolata su un reddito imponibile di 54.835€ ammontando a circa 16.478: un risparmio di oltre 2.000 euro l’anno. Ovviamente il risparmio varia in base al reddito totale e a quanto si versa come contributo volontario aggiuntivo sul fondo.

Se vuoi approfondire, consulta il post in cui spiego come calcolare l’IRPEF dove troverai anche un utile simulatore per calcolare la tua.

Ottimi rendimenti nel lungo termine

Il fondo pensione è per definizione uno strumento d’investimento a lungo termine. Se sceglierai una linea d’investimento aggressiva, e quindi con un’importante componente azionaria, è molto probabile che avrai dei guadagni significativi.

Ovviamente questo dipende da quando scegli di aprire il tuo fondo pensione. Se sei già vicino all’età pensionabile, questo discorso non è molto rilevante. Se, invece, hai tra i 20 e i 40 anni, allora hai un orizzonte temporale di oltre 20 anni e, grazie alla componente azionaria, è molto probabile che il tuo fondo pensione guadagnerà notevolmente in un orizzonte temporale così lungo.

Svantaggi dei fondi pensionistici

1) I tuoi soldi sono vincolati per un lungo periodo

Uno degli svantaggi principali del fondo pensione è che non potrai usare i soldi che versi nel fondo pensione fino alla pensione. Ci sono però delle eccezioni a questa regola. Per fronteggiare spese mediche per malattie gravi o eventi straordinari che riguardano il contraente o i suoi familiari è possibile richiedere fino al 75% di quanto maturato. È l’unico caso in cui potrai accedere al fondo in qualunque momento.

Invece per questi casi specifici, è possibile richiedere il fondo solo dopo 8 anni.

  • Acquisto prima casa per sé o per i figli (massimo riscattabile è il 75%)
  • Spese non gravi (massimo riscattabile è il 30%)
  • L’unico caso che prevede la possibilità di riscatto totale è lo stato di disoccupazione da più di 48 mesi o decesso/inabilità sopravvenuta del contraente.

2) I rendimenti delle linee garantite non sono attraenti

Devi sapere che se deciderai (come purtroppo molti fanno) d’investire in un fondo pensione con una linea di gestione molto conservativa o, addirittura, a capitale garantito, molto probabilmente non avrai dei rendimenti interessanti. Questo perché queste linee di gestione, essendo appunto conservative, si concentrano per lo più su titoli di stato super sicuri ma che hanno dei rendimenti molto esigui. Sono strumenti molto utili ma, dal mio punto di vista, non adatti a fondi che hanno orizzonti temporali pluridecennali come un fondo pensione. Quindi sappi che, se sceglierai una linea prudente, molto probabilmente il tuo vantaggio sarà fiscale e non di guadagno nel tempo.

Conclusione: a chi conviene il fondo pensione?

Come abbiamo visto, aderire ad un fondo pensione ha dei vantaggi evidenti.

Grazie alla deduzione dei contributi volontari, è molto conveniente per chi ha redditi capienti in quanto permette di risparmiare oltre 2.000 euro annui se si contribuisce 5.165 euro annui. Chi ha redditi più bassi godrebbe comunque dei vantaggi fiscali sulla tassazione TFR.

Se sei una persona che rischia di sperperarlo, si tratta anche di un modo per salvaguardare il tuo TFR. Il mio consiglio è di destinare almeno il TFR ad un fondo pensione per avere un cuscinetto da poter utilizzare quando arriverai in età pensionabile.

La mia esperienza personale con il fondo pensione

Qualche anno fa ho aperto il mio Piano Individuale Pensionistico con Moneyfarm scegliendo una linea di gestione aggressiva a cui ho destinato il mio TFR e massimizzo le contribuzioni volontarie ogni anno.

Ho scelto Moneyfarm perché mi piace la loro filosofia d’investimento basata su diversificazione e basso costo. Il loro PiP si appoggia ad Allianz, una società assicurativa molto solida e costa circa l’1,35% annuo, meno della media dei PiP anche se più alto di molti fondi chiusi a cui non avrei comunque accesso.

Domande per i lettori

Secondo te conviene avere un fondo pensione? Contribuisci già ad un fondo? Quali sono state le tue considerazioni nel prendere questa decisione? Come hai scelto il fondo pensione a cui contribuire?

Mi farebbe molto piacere avere la tua opinione. Scrivimi a info@felicitafinanziaria.it o mandami un messaggio per dirmi cosa ne pensi!

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